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L’odore della pelle cambia con le stagioni
L’odore della pelle è un aspetto che varia in base a numerosi fattori, tra cui l’alimentazione, lo stile di vita e le fluttuazioni ormonali. Anche i cambiamenti stagionali possono accentuare queste differenze, influenzando sia la sudorazione sia la composizione del microbiota cutaneo e comprendere questi meccanismi permette di gestire meglio l’igiene e il benessere della pelle durante tutto l’anno.
Il microbiota cutaneo: come cambia
La pelle ospita un ecosistema complesso di batteri, virus e funghi, noto come microbiota cutaneo. Tra questi, alcuni batteri residenti come Stafilococchi, Corynebacterium e Propionibatteri si mantengono stabili e aiutano a proteggere la cute, mentre altri, definiti transitori, provengono dall’ambiente e permangono sulla pelle per breve tempo.
La composizione e l’attività di questi microrganismi incidono direttamente sull’odore corporeo, anche perché il sudore, di per sé, è inodore: solo quando alcuni batteri metabolizzano le proteine e i lipidi presenti nella secrezione si generano odori caratteristici. Cambiamenti ormonali, alterazioni dello stile di vita o dell’alimentazione possono modificare il microbiota, influenzando così la percezione dell’odore cutaneo.
Eventi fisiologici come pubertà, gravidanza o menopausa determinano variazioni della produzione e della composizione del sudore, così come possono farlo squilibri tiroidei, consumo di cibi speziati, alcol o caffè. La gestione dell’igiene quotidiana, quindi, deve considerare non solo la pulizia, ma anche il supporto alla salute del microbiota.
Perché l’odore cambia con le stagioni: il ruolo di clima e termoregolazione
La sudorazione rappresenta un meccanismo naturale di termoregolazione: aiuta il corpo a mantenere la temperatura intorno ai 37°C, disperdendo il calore attraverso l’evaporazione. Durante le stagioni calde, la sudorazione aumenta mentre, in periodi più freddi tende a diminuire, modificando anche la quantità di sudore disponibile per i batteri.
Le ghiandole sudoripare eccrine, distribuite su tutto il corpo, regolano principalmente la temperatura, mentre le ghiandole apocrine, concentrate in ascelle, inguine e aree mammarie, secernono un sudore più ricco di lipidi e proteine, facilmente trasformabile in odori pungenti dai batteri. Le fluttuazioni ormonali, tipiche della pubertà o della menopausa, possono aumentare la produzione di sudore apocrino, rendendo più percepibile il cambiamento olfattivo stagionale.
Anche il clima influisce indirettamente: alta temperatura e umidità favoriscono una maggiore proliferazione batterica sulla pelle, amplificando i cattivi odori. Al contrario, in ambienti più secchi il sudore evapora rapidamente, riducendo l’attività microbica e l’intensità degli odori.
In generale, un’alimentazione equilibrata, un’igiene mirata e l’uso di deodoranti specifici aiutano a modulare questi effetti stagionali senza compromettere la naturale funzione fisiologica della sudorazione.
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