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Cos'è la dermatite atopica
29 gen 2020

Cos'è la dermatite atopica

Si tratta di dermatite quando si manifesta un’infiammazione a livello della cute più o meno acuta e che può avere diverse cause. Ci sono varie tipologie di dermatite e non è sempre semplice capire quali siano i fattori scatenanti. I sintomi, sono invece abbastanza semplici da identificare e la terapia da adottare va scelta in base proprio al tipo di dermatite in atto.

La dermatite atopica, conosciuta anche come eczema atopico, interessa soprattutto i bambini. Si manifesta soprattutto nelle zone dove la pelle si piega (ginocchia, gomiti, collo).

Viene annoverata tra le patologie croniche della pelle, non contagiose, caratterizzata dalla comparsa di infiammazione e lesioni eritematose, in concomitanza con una costante secchezza della pelle, oltre a prurito e irritabilità.

Evoluzione

Nei più piccoli la parte più colpita è il viso, anche se, quando crescono, l’eruzione si può diffondere a tutto il corpo. Si può presentare una guarigione spontanea o un’attenuazione dei sintomi: con la pubertà possono anche verificarsi periodi di completa remissione, seguiti da una ricomparsa all’inizio dell’età adulta.

È comune che, chi soffre di dermatite atopica, sia affetto anche da malattie allergiche quali asma, rinite allergica, orticaria, allergie alimentari.

Cause

Le cause della dermatite atopica non sono state ancora indagate completamente, si ritiene sicuramente che sia conseguenza di vari fattori, quali:

  • la predisposizione genetica;
  • lo stato psicosomatico;
  • il sesso: sembra che le donne abbiano una tendenza leggermente maggiore degli uomini a sviluppare il disturbo;
  • l’ambiente

Tra i fattori scatenanti che possono intensificarne i sintomi troviamo:

  • secchezza cutanea;
  • stress;
  • sudorazione;
  • sbalzi di temperatura;
  • saponi o detergenti aggressivi;
  • tessuti di lana o irritanti;
  • polvere o sabbia.

Rimedi

Ancora non è stata trovata una cura risolutiva per la dermatite atopica, anche se è possibile prolungare le fasi in cui la malattia non è presente, evitare i fattori scatenanti e seguire una cura intensiva e quotidiana, con terapie e misure preventive che mirano a tenerla sotto controllo e ad alleviarne i sintomi. In caso di lesioni, è necessaria terapia antinfiammatoria locale prescritta dal medico curante.

È possibile limitarne gli effetti con un’alimentazione sana ed equilibrata e bevendo molto per tenere la pelle idratata anche dall’interno, evitando di assumere:

  • pomodori crudi, spinaci;
  • fragole, banana, ananas, kiwi, arachidi, nocciole e frutta secca;
  • cioccolato;
  • formaggi fermentati;
  • pesce azzurro (aringhe, sardine, acciughe), salmone e tonno in scatola, frutti di mare;
  • insaccati;
  • albume d’uovo.

In caso di prurito può tornare utile l’applicazione di un gel o una crema all’aloe vera o alla calendula. Utilizzare detergenti naturali privi di schiumogeni e tensioattivi che disidratano la pelle.

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