I nostri consigli
Cosa fare se il tuo bambino non vuole andare a scuola
Tornare a scuola e riprendere i ritmi può rivelarsi un momento difficile per i più piccoli, ma anche per i genitori, specialmente quando i figli fanno resistenza e lamentano malesseri e fanno i capricci.
Di base bisogna aiutare e supportare i bambini mantenendo sempre un atteggiamento tranquillo e sereno, capendo che si tratta di un momento di passaggio.
Cosa evitare
Una cosa molto importante da evitare è l’insegnare al bambino che stando male otterrà quello che desidera: potrebbe essere molto negativo per il suo sviluppo, dato che lo renderà una persona pronta a rifugiarsi nella malattia quando non vorrà accettare contesti, impegni e obblighi della vita quotidiana.
Si corre il rischio di innestare in lui l’idea della fuga come soluzione e non si formerà un’adeguata capacità di affrontare le situazioni spiacevoli, sentendosi in grado di farvi fronte senza cercare vie di fuga o sentirsi male.
Capire perché non vuole andare a scuola
È necessario partire dal comprendere se non vuole incontrare i propri coetanei, o se non vuole incontrare i docenti, che rappresentano un po’ le autorità che controllano se ha fatto i compiti, se sta attento, e così via.
Bisogna parlare con i piccoli in maniera calma, senza alzare il tono di voce o farli sentire fuori posto, e comprendere se i nostri figli:
- Non si trovano a proprio agio in classe, non hanno amici, sono presi di mira da qualche bullo.
- Non vogliono separarsi dai genitori o dalla casa.
- Non accettano l’autorità degli insegnanti e si sentono presi di mira o malvoluti dagli adulti dell’ambiente scolastico.
Cosa fare
Prima di tutto, non bisogna demoralizzarsi: un buon metodo per superare la paura di andare a scuola è quella di trasmettere gli aspetti positivi che si vivranno, come l’incontro con i nuovi amici, i nuovi giochi e le nuove esperienze.
È possibile ricorrere a routine divertenti che anticipano il ritorno a scuola, come giochi e riti che lo aiutino a rafforzare la propria sicurezza e a sentire la vicinanza del genitore, al fine di far sentire al piccolo come una spinta a entrare in classe, processo che viene invece rallentato se si eccede con i baci e gli abbracci di saluto.
In ultimo è importante rafforzare la loro autonomia, che d’altronde è anche l'obiettivo della scuola dell'infanzia, ovvero cominciare a renderli sempre più capaci di fare le cose da soli. Bisogna evitare di ridimensionare i più piccoli, portandoli in braccio fino all'aula, e lasciare che provino a vestirsi e svestirsi da soli.
La sera, quando rientrano a casa, mostrate interesse e apprezzamento per ciò che ha vissuto e ascoltate i suoi racconti.
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