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Stitichezza, una patologia che possiamo vincere
06 apr 2023

Stitichezza, una patologia che possiamo vincere

La stitichezza è un disturbo abbastanza comune e coinvolge più di frequente le persone anziane e le donne in gravidanza.

Fortunatamente si tratta ,il più delle volte, di un problema temporaneo facilmente risolvibile attraverso la giusta alimentazione e non solo.

A causare la stitichezza è il più delle volte un intestino pigro: l’intestino pigro è un disturbo del tratto enterico che causa aerofagia, meteorismo e ridotta motilità intestinale e quindi, in molti casi stitichezza.

La stitichezza è caratterizzata da una frequenza di evacuazione inferiore alle tre volte la settimana, a cui si possono associare altri disturbi, come difficoltà a evacuare, sensazione di evacuazione incompleta, eliminazione di feci dure, pesantezza e gonfiore addominale, flatulenza e meteorismo, eccessivo sforzo nella defecazione e mancanza di stimolo ad evacuare.

Le feci dure e i continui sforzi possono, inoltre, provocare alcune complicanze, a partire dalla comparsa di piccole ferite nella regione anale come le ragadi o delle crisi emorroidali. Una complicanza più grave della stipsi è la formazione di un accumulo di feci dure che può provocare un’occlusione intestinale. In questo caso sarò opportuno fare ricorso a consulto medico.

Ma vediamo ora come contrastare la stitichezza:

La prima indicazione per contrastare la stipsi in fase iniziale è sempre quella di cambiare le abitudini alimentari scorrette, aumentando l’introduzione per esempio di frutta e verdura, che sono ricche, oltre che di vitamine e sali minerali, anche di fibre, così come i cereali integrali. L’apporto di fibre consigliato è di almeno 25 grammi al giorno.

Altrettanto importante è una corretta idratazione: bere molti liquidi (acqua o comunque bevande non zuccherate) aiuta a rendere le feci morbide e quindi a favorire la loro evacuazione.

Altri accorgimenti utili sono:

– praticare una regolare attività fisica. L’ideale sarebbe dedicare all’esercizio almeno mezz’ora al giorno o 2-3 ore a settimana.

non reprimere o ignorare lo stimolo e cercare di defecare dopo i pasti, sfruttando la maggiore motilità che in genere si associa all’introduzione del cibo, in particolar modo al mattino.

In alcuni casi può essere utile assumere probiotici e prebiotici, che favoriscono l’equilibrio della flora intestinale, e quindi il benessere intestinale. I primi sono microrganismi, in particolare batteri, che riescono ad arrivare vivi e vitali nell’intestino, per migliorarne le funzioni; i prebiotici sono invece sostanze non viventi contenute negli alimenti, che favoriscono la proliferazione nell’intestino di batteri “buoni”.

Se la stitichezza non migliora con questi accorgimenti si può prendere in considerazione il ricorso a lassativi, prestando però attenzione a non abusarne.

Se la stipsi è secondaria ad altre malattie, bisognerà invece in primo luogo intervenire su quelle con cure mirate.