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Il diabete: tipologie, cause e terapie
05 ott 2017

Il diabete: tipologie, cause e terapie

Il diabete, o più propriamente diabete mellito, è la più nota malattia metabolica che colpisce l'essere umano.

É una patologia cronica in cui avviene un aumento della glicemia, ossia dei livelli di zucchero nel sangue, che l'organismo non è in grado di riportare alla normalità.

La sua comparsa è legata all'insulina, un ormone secreto nel pancreas indispensabile per il metabolismo degli zuccheri. L’insulina, infatti, viene prodotta quando il livello di glucosio nel sangue è troppo alto, con lo scopo di abbassare la glicemia tramite l’attivazione di processi cellulari e metabolici. Se l’insulina non è prodotta in quantità sufficiente o se le cellule dell’organismo non rispondono alla sua presenza, si avrà la comparsa dell’iperglicemia (livelli di glucosio nel sangue più alti del normale) favorendo la comparsa del diabete.

Il diabete quindi, può dipendere:

  • Da un’insufficiente disponibilità di insulina
  • Da un’incapacità dell’organismo di assimilare l’insulina disponibile
  • Da una combinazione dei precedenti fattori

Classificazione
Un tempo, la classificazione del diabete era più ampia ma, attualmente, la comunità medico-scientifica cataloga il diabete in 3 grandi tipologie:

  1. Diabete di tipo 1, detto anche insulino-dipendente, di origine autoimmune. Si manifesta, di norma, per la prima volta da bambini, adolescenti, giovani adulti, solo raramente inizia dopo i 40 anni, con sintomi improvvisi e palesi (brusco calo di peso, aumento della diuresi, sete eccessiva, disidratazione ecc.) In questo diabete vi è una distruzione delle cellule beta del pancreas, che producono l’insulina, ad opera di una reazione immunologica. Per questo tipo di diabete è assolutamente necessaria la somministrazione di insulina, anche più volte al giorno, dato che l’organismo non ne produce più.
  2. Diabete tipo 2, anche detto non-insulino-dipendente, non ha origine dall’autoimmunità. È la forma più comune di diabete, infatti ne rappresenta circa il 90% dei casi. La sua causa è ancora ignota, di solito si manifesta dopo i 30/40 anni d’età per una carenza nella produzione di insulina che però non è mai tanto grave come quella presente nel diabete tipo 1. Vi sono però numerosi fattori di rischio che sono stati collegati alla sua insorgenza tra cui: familiarità (circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado affetti dalla stessa patologia), sovrappeso, scarso esercizio fisico.
  3. Diabete gestazionale, è una forma temporanea di diabete che compare nel 6-10% delle gravidanze e in genere scompare dopo il parto. Le donne che lo hanno avuto sono a rischio di sviluppare nuovamente diabete gestazionale nelle successive gravidanze e diabete di tipo 2 nell’arco della vita.

Purtroppo il diabete mellito è una malattia da cui non si può guarire, ma che si può e si deve tenere sotto controllo per evitare l’insorgere di complicanze croniche anche gravi a carico di tutto l’organismo, come danni a reni, retina, nervi periferici e sistema cardiovascolare (cuore e arterie). Il successo terapeutico dipende in buona parte dal paziente, dal suo stile di vita e dalla volontà di seguire la cura prescritta. Deve, infatti, conoscere che cosa causa nella vita quotidiana un aumento o una diminuzione della glicemia, in modo da mantenerla il più possibile vicino ai livelli standard, dall’esordio della malattia e per tutta la vita.

Una buona conoscenza e una gestione attiva della malattia da parte del paziente stesso sono la base indispensabile per convivere bene con il diabete.

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